Simili alle raviole bolognesi (ma fritti nell'olio di semi) questi 'panzerotti' emiliani sono il ricordo più dolce che una nonna possa lasciare a un nipote (e che un nipote possa riproporre ai suoi ospiti)
Ci sono ricette che più di altre raccontano chi sei a da dove vieni. E questo dolce delle feste contadine, un piatto povero e sgraziato come le campagne da cui proviene, sincero e straripante come l'alfabeto delle "zdore" (in emiliano: massaie) ne fa indiscutibilmente parte.
Qui siamo nella "bassa" padana, per la precisione a Bastiglia, il paesino di mia nonna, dove ciò che i bolognesi chiamano «raviole di san Giuseppe» per i modenesi diventano più semplicemente «tortelli di Natale»: tortelli dolci, beninteso - che niente hanno a che vedere coi corrispettivi di pasta fresca (tipicamente ripieni di ricotta, dalle mie parti) - dal cuore morbido di confettura e la superficie zuccherina.
A casa mia li faceva mia nonna, Argentina, per tutti Tina: più che una donna, un dono (di buonumore e appetito)! Li preparava per le fese di Natale, con l'arrivo di dicembre, e farciva di crema pasticciera o confettura alle prugne, cioccolato e castagne (un intruglio squisitissimo che da queste parti chiamano «sapore»). Li friggeva in abbondante olio di semi, spolverizzava di copioso zucchero semolato e lasciava a riposare in camera da letto (!), accomodati in una pirofila e avvolti in un panno morbido, come bebè di cui prendersi cura.
Quella che trovate qui è la sua ricetta originaria - generosamente trascritta da mio zio Roberto - col cuore di confettura di prugne e la forma a mezzaluna, semplice e sostanziosa com'era mia nonna. Preparate il ripieno con qualche giorno d'anticipo e accendete la cappa della cucina: è tempo di frittura. Canzone consigliata, la sua preferita: L'emozione non ha voce - Adriano Celentano. Ciao Tinona!
COSA TI OCCORRE
Ingredienti (per la pasta, circa 25 tortelli):
500 gr di farina "00"
150 gr di zucchero
80 gr di burro (fuori frigo)
3 uova medie (fuori frigo)
1/2 bustina di lievito per dolci
la buccia grattugiata di 1/2 limone
la buccia di 1/2 arancia e un po' di succo
una busta di vanillina
un pizzico di sale
Ingredienti (per la farcia):
due barattoli di Sapore (delle Conserve della Nonna) o mostarda bolognese
mezzo barattolo di confettura di prugne
cioccolato in polvere qb
caffè in polvere qb
una decina di castagne cotte qb (circa una ventina)
una decina di amaretti tritati
una decina di mandorle tostate e tritate
COSA DEVI FARE
Procedimento:
Frulla gli amaretti, la frutta secca e le castagne in un mixer, aggiungendoli ad un recipiente con la mostarda, la confettura di prugne, il caffè e il cioccolato amaro. La consistenza deve essere simile a quella di una crema densa. Metti a riposare in frigo per qualche ora (meglio preparare il ripieno il giorno prima di farcire i tortelli).
Disponi la farina a fontana sulla spianatoia.
Sui bordi aggiungi lo zucchero.
Rompi le uova al centro sbattendole leggermente.
Aggiungi il lievito in polvere, un pizzico di sale, la vanillina, le scorzette di arancia e limone e un po' di succo, mescolando con una forchetta e inglobando un po' alla volta il burro, in fiocchi soffici, fino a formare un panetto morbido e compatto.
Avvolgilo nella pellicola e lascialo riposare in frigo mezz'ora.
Trascorso questo tempo, stendi l'impasto sottile con un matterello infarinato: aggiungi un cucchiaino di ripieno ogni 4 cm circa e ricopri con un lembo di impasto ripiegato dall'alto verso il basso.
Con la punta delle dita, premi bene l'impasto attorno alla farcia e taglia i ravioli aiutandoti con una rotella tagliapasta, formando tante mezze lune.
Friggi nell’olio di semi ben caldo ma non bollente (io ho usato il n° 5 sul fornello a induzione), passando i tortelli nella carta assorbente e cospargendoli di zucchero semolato.
Falli riposare coperti da un canovaccio per uno o due giorni (oppure gusta subito, se proprio non resisti! Ma ricorda: più riposano più diventano golosi).
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