Soffice e spugnoso, si sposa con qualsiasi salume e formaggio ma è gustabile anche con marmellate o creme spalmabili. E intinto nel caffelatte, il giorno dopo fritto, è un viaggio pazzesco
Ho usato l’articolo “lo” (gnocco) al posto di “il” (gnocco) per evitarmi l'immancabile strigliata dei gramma-nazi, sempre pronti a impugnare la penna. Ma dalle mie parti, per dovere di cronaca campanilistica, il gnocco si chiama proprio così, col determinativo. Forse perché determinante è il suo contributo alla cucina regionale. E perché i nostri nonni, in dialetto, lo chiamavano in questo modo: al gòc frèt!
Da una città emiliana all’altra la ricetta cambia: a Modena e Reggio Emilia è vuoto e leggero di peso, un po’ friabile esternamente e pieno di bolle in superficie; a Bologna - dove si chiama comunemente “crescentina” - è più spugnoso dentro e liscio fuori, mentre la “torta fritta” parmense è persino più gonfia e piccola di taglio.
Questa è una ricetta intermedia, forse più vicina alla tradizione felsinea, da impastare con lievito di birra e strutto - sostituibile a piacere con olio di oliva - e gustare al naturale o con salumi e formaggi, ma anche marmellate e creme spalmabili. Un consiglio, per un buon brunch come solo Mamma Emilia: provate a intingere una fetta di "gnocco del giorno dopo" in una tazzà di caffelatte: è pura poesia! Canzone consigliata: Pescatore - Pierangelo Berti & Fiorella Mannoia
Ingredienti (per circa 20-25 pezzi):
500 g farina 00
70 gr di strutto (fuori frigo)
12 g lievito di birra fresco
200 ml acqua tiepida
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
Qualche cucchiaio di latte (per aggiustare eventualmente la consistenza dell'impasto)
Olio di semi per friggere
Procedimento:
In un recipiente capiente metti l'acqua tiepida e sbriciola al suo interno il lievito di birra.
Aggiungi lo zucchero, mescola e lascia riposare 10 minuti.
Trascorso questo tempo aggiungi la farina, il sale e lo strutto (ammorbidito fuori frigo), impastando prima con un cucchiaio di legno, poi a mano su un tagliere.
Se l'impasto è troppo duro, aggiungi 2 o 3 cucchiai di latte, poco per volta.
Quando hai ottenuto una palla soda e compatta, mettila a riposare 2 ore in una ciotola, doppiamente coperta (pellicola trasparente + panno umido sopra).
Raddoppiato il volume dell'impasto, rimuovilo dalla ciotola, stendilo su un tagliere e tiralo col matterello, ottenendo uno spessore di circa 3 mm.
Con una rotella tagliapasta realizza dei rombi (facendo prima dei tagli verticali, poi obliqui) della grandezza che gradisci (5 cm di larghezza è lo standard).
In una padella dai bordi alti, porta dell'olio di semi (io ho usato quello di girasole) a temperatura (175°) e friggi a gruppi di 3 o 4 pezzi, girando ogni fetta su entrambi lati e spostando il tutto su un piatto foderato di carta assorbente.
Usa la carta assorbente per tamponare lo gnocco a mano a mano che lo travasi sul piatto. Infine sala leggermente la montagna di gnocchi e servi caldi!
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